E’ ormai famosa sul web la storia degli asini che arrivarono in Paradiso e non ci vollero restare. La narrazione ha probabilmente origini musulmane, ma noi proviamo a raccontarvi la nostra.
Durante i pomeriggi assolati, per il caldo, la noia, la voglia di correre, giocare e gridare in libertà… molti bambini avevano preso l’abitudine di schernire e maltrattare gli asini che, miti e silenziosi, riposavano all’ombra dopo il faticoso lavoro coi padroni.
A quel tempo, gli asini erano molto utili in quasi tutti i lavori di campagna, di paese, per i trasporti, i commerci, per la costruzione di strade, di case, per il lavoro nelle miniere… Forse fu proprio perché gli asini lavoravano tanto senza mai lamentarsi che i bambini cominciarono a deriderli senza rispetto. Inoltre, quegli stessi bambini vedevano spesso gli adulti usare i bastoni con violenza per incitare gli asinelli stanchi dal carico. Si sa: è facile cominciare a zoppicare quando si frequenta lo zoppo…
Un gruppo di angeli si accorse della pena subita dagli asini: li vedevano correre e inciampare tra urla, colpi e sonore risate. Sembrava quasi che i bambini volessero scaricare tutte le loro energie represse, le forze fisiche trattenute a scuola, le parole non dette ai genitori ed agli adulti. I bimbi si divertivano, ma gli asini penavano.
Gli angeli erano molto tristi, sia per i bambini che per gli asini, così decisero di presentarsi dinnanzi a Dio e chiedergli di dare agli asini quell’unico compenso che certamente meritavano: il Paradiso.
C’era un altro problema: qualcuno aveva detto che gli asini non possono entrare in Paradiso a causa del loro sgraziato raglio, quel suono lacerante che nelle notti più buie del buio, a volte, terrorizzava la gente.
Ma gli occhi degli angeli non mentono, tutto lasciano trasparire, e nemmeno le orecchie… Dio vide in una sola immagine, e ascoltò in un sol suono, tutte le angherie subite dagli asini sulla Terra. Decise: da quel momento anche gli asini sarebbero andati in Paradiso!
Ed infatti. Tutti in fila difronte alla bianchissima porta del Cielo, ad orecchie trepidanti, finalmente pronti alla Luce…
La porta si aprì. Gli asini, tremanti e gioiosi, ne varcarono col naso e il muso la soglia. Ma chi trovarono in prima linea ad aspettarli? Le anime pure dei bambini.
Fu così che gli asini – forse per primi nella storia dei Mondi – scapparono via terrorizzati dal Paradiso. Ecco perché gli asini hanno il naso e il muso bianchi, le uniche parti del loro corpo che si immersero nella Luce… Ed ecco perché, spesso, temono i bambini…