“Si potrebbe chiamare empatia. È forse la “malattia” più suadente che possa esistere al mondo; ti fa avere bisogno del calore dei sentimenti degli altri per vivere. Senza quei sentimenti – che sono legami di armonia – c’è poco, si vive a metà, nel circa, nel quasi, nel forse, nel “mi ama non mi ama”. Senza calore empatico è il buio ad accendersi. Epperò, ecco la svolta: prendono forma orme, impronte lanciate a caso da dolci fonti misteriose. Anche così può apparire la vita: come una lenta e laboriosa ricerca di calore, di luce, di amore. Ma se dicessimo Armonia suonerebbe meglio?”.
