Ragli e Nitriti

Asini

Un giorno, un agnello venne portato via dalla madre, caricato su un auto e poi messo in una grande gabbia nei pressi dell’aia. Margie, il cane di casa, da principio si leccava un po’ il muso, segno di un istinto predatorio disciplinato dalla convivenza con gli umani, ma poi l’agnello cominciò a chiamarla. Imprinting interspecifico: cane color miele, grande quasi come la sua vera mamma belante, fuori dalla gabbia. Con una voce diversa dalla sua, eppure Margie, dall’esterno della gabbia, lo guardava sempre con vivo interesse.

Renato, l’ariete che scorazza ormai spesso tra asini, cavalli e esseri umani, è stato messo in libertà lentamente. Sebbene vi sia una pecora femmina adulta che dovrebbe interessargli più di Margie, certamente non è lei che preferisce: meglio le spine sul terrazzo di casa…

A volte le contingenze ci uniscono per amicizie inaspettate. Ognuno di noi, seppur preso nel magmatico reale che non guidiamo… è un piccolo frammento di bellezze che si chiamano, richiamano, ciascuno con la propria particolare voce…

È ormai famosa sul web la storia degli asini che arrivarono in Paradiso e non ci vollero restare. La narrazione ha probabilmente origini musulmane, ma noi proviamo a raccontarvi la nostra.

Durante i pomeriggi assolati, per il caldo, la noia, la voglia di correre, giocare e gridare in libertà… molti bambini avevano preso l’abitudine di schernire e maltrattare gli asini che, miti e silenziosi, riposavano all’ombra dopo il faticoso lavoro coi padroni.

A quel tempo, gli asini erano molto utili in quasi tutti i lavori di campagna, di paese, per i trasporti, i commerci, per la costruzione di strade, di case, per il lavoro nelle miniere… Forse fu proprio perché gli asini lavoravano tanto senza mai lamentarsi che i bambini cominciarono a deriderli senza rispetto. Inoltre, quegli stessi bambini vedevano spesso gli adulti usare i bastoni con violenza per incitare gli asinelli stanchi dal carico. Si sa: è facile cominciare a zoppicare quando si frequenta lo zoppo…

Un gruppo di angeli si accorse della pena subita dagli asini: li vedevano “correre e inciampare tra urla, colpi e sonore risate.” Sembrava quasi che i bambini volessero scaricare tutte le loro energie represse, le forze fisiche trattenute a scuola, le parole non dette ai genitori ed agli adulti. I bimbi si divertivano, ma gli asini penavano.

Gli angeli erano molto tristi, sia per i bambini che per gli asini, così decisero di presentarsi dinnanzi a Dio e chiedergli di dare agli asini quell’unico compenso che certamente meritavano: il Paradiso.

C’era un altro problema: qualcuno aveva detto che “gli asini non possono entrare in Paradiso a causa del loro sgraziato raglio,” quel suono lacerante che nelle notti più buie del buio, a volte, terrorizzava la gente.

Ma gli occhi degli angeli non mentono, tutto lasciano trasparire, e nemmeno le orecchie… Dio vide in una sola immagine, e ascoltò in un sol suono, tutte le angherie subite dagli asini sulla Terra. Decise: da quel momento anche gli asini sarebbero andati in Paradiso!

Ed infatti. Tutti in fila difronte alla bianchissima porta del Cielo, ad orecchie trepidanti, finalmente pronti alla Luce…

La porta si aprì. Gli asini, tremanti e gioiosi, ne varcarono col naso e il muso la soglia. Ma chi trovarono in prima linea ad aspettarli? Le anime pure dei bambini.

Fu così che “gli asini – forse per primi nella storia dei Mondi – scapparono via terrorizzati dal Paradiso.” Ecco perché gli asini hanno il naso e il muso bianchi, le uniche parti del loro corpo che si immersero nella Luce… Ed ecco perché, spesso, temono i bambini…

Erano appena apparse le prime luci del mattino, Angela si svegliava avendo scelto, la sera prima, una suoneria apposita per quella domenica del 13 marzo. Ore 6:10, una voce femminile diceva qualcosa, forse in lingua giapponese: Mario Venuti, L’alba. Era stata una decisione improvvisa quella di svegliarsi con una canzone di Venuti che, per di più, cominciava pure con un parlato straniero. Eppure, quella scelta assonnata si rivelò essere uno stratagemma perfettamente riuscito: le sinapsi di Angela furono subito attivate, immediatamente sveglia, anche più allegra del solito, considerata anche l’ora albeggiante. Tutta la pesantezza dei giorni trascorsi si era infatti sciolta in un ritornello.

Grazie Moschettieri dei mattini dei nostri week-end! Speriamo, chissà, forse sarà ancora possibile aver da ragliare e nitrire con Voi!

E grazie Giada! Se vi trovate da queste parti fateci uno squillo: sarete nostri graditissimi ospiti!! Oltre a Ragli e Nitriti, qui, abbiamo mari e colline da urlo..! ;)

Qui sotto il link alla trasmissione di Radio2 “Ovunque6” del 13.03.2016

Ovunque6 e Ragli&Nitriti

Se volete ascoltarci, siamo al 57° minuto circa. Pensate che la sveglia di Angela abbia funzionato? :P