Laboratori Esperienziali Interspecifici
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Mi sembra vano voler educare gli uomini con le parole e l’istruzione. Bisognerebbe commuoverli, perché solo quelli che sono commossi possono commuovere
A scrivere è Carl Gustav Jung, discusso e indiscusso pensatore del secolo scorso. Certamente, il celebre analista della psiche non avrebbe potuto immaginare che i suoi pensieri potessero essere citati nell’ambito di laboratori esperienziali con asini e cavalli.
A riflettere bene, però, Jung parla di commozione. Infatti, il verbo commuovere – cŭm movēre – ha molto da dirci se accostato ad un asino o ad un cavallo. Questi animali, già in tempi molto antichi ci hanno consentito di muoverci negli spazi, d’incontrare culture differenti, di conquistare mete altrimenti impossibili. Ci hanno fatto muovere, ci siamo mossi insieme.
È vero, però, che se per millenni abbiamo potuto muoverci insieme agli equidi, oggi i più hanno al massimo visitato una fattoria didattica, giocato una puntata alle corse, o sono rimasti stupiti da palchi circensi o da un documentario televisivo.
Oltre al fatto che moltissimi preferirebbero che il loro mezzo di trasporto andasse a fieno piuttosto che a carburante, il contatto con questi quadrupedi può arricchire ancora. In che senso e perchè gli equidi?
L’animale è il totalmente altro da noi, sebbene appartenenti alla specie animale, l’animale resta l’inafferrabile di filosofica memoria, ma è anche l’Altro, l’altro da me, nelle società e nelle comunità in cui viviamo. Ormai abituati a relazioni “pulite”, al contatto con una natura tecnica, non partecipiamo alle riunioni di lavoro se non neutralizziamo gli odori della giornata, se lo facciamo, ci scusiamo. Gli odori sono diventati col tempo cattivi odori. Homini habiles, i nostri contatti non prevedono il tatto, vista e udito sono prevalenti e nella nostra, tutto sommato, ampia quanto magmatica dotazione sensoriale, preferiamo utilizzare, ed approfondire le nostre conoscenze, quasi sempre attraverso la parola.
Mettersi in relazione con un equide può voler dire ripartire dalle e-mozioni, quella carica di endorfine capace di liberare anche le menti e i corpi più depressi
Ma ci vuole tempo e conoscenza per trasformare una passeggiata con gli asini in un’esperienza che mette in moto i più lontani movimenti dell’anima. Ci vuole consapevolezza e una grande attenzione per tramutare l’equitazione, finalmente, in equimozione.
Movimenti dell’anima, consapevolezza, grande attenzione. Non si tratterà semplicemente di apprendere tecniche e metodi per le relazioni interspecifiche, sarà in gioco una danza che parte dalla riscoperta dei sensi.
Che odore possiede un asino? Il suo grosso nasone da la misura di quanto gli esseri umani non possano annusare. Qual è la consistenza del suo pelo? Quegli occhi grandi, che sembrano essere stati delineati all’henné da un fine artista, come è possibile interpretarli? E quelle grandi orecchie, che ascoltano solo quando vogliono sentire, quante parole, frasi, sono capaci di comprendere?
E se è vero che è il dubbio a tenerci in vita, perché quel mulo “posteggiato in cantina” in una casa di paese, ragliava la mattina all’alba prima ancora del gallo? Voleva solo essere nutrito?
Perché il cavallo cede difficilmente la sua dominanza eppure ci appare obbediente e ossequioso nel lavoro da maneggio? Cosa vedono i suoi occhi scintillanti e in allerta? E cosa mastica quando, a mani vuote, mi metto al suo fianco? Perché quella volta, turista spensierato, ho pensato che montare a cavallo fosse qualcosa di naturale ed estremamente semplice?
Olfatto, tatto, vista, udito, corporeità: l’asino e il cavallo chiamano in causa tutti i nostri sensi – nei limiti e nelle possibilità -, li richiamano attingendo direttamente a fonti profonde e sincere, ripescando la sensibilità di un bambino nell’adulto e dell’adulto nel bambino.
Scoprire che mantenere il passo dell’asino non significa semplicemente muoversi a passo lento, sarà una rivelazione desiderata sin da quando ci chiamavano, o ci chiamano ancora, somari. Svelare la mitezza e la delicatezza di un cavallo attraverso la Comunicazione Non Predatoria® servirà forse anche a far pace con tutte le immagini di guerra incastonate nella storia di tutti i popoli.
Si sta solo parlando di esempi.
Molti movimenti, diverse e-mozioni e stasi vi attenderanno durante i nostri laboratori esperienziali.
Dalla conoscenza teorica dall’asino e del cavallo passerete concretamente a sperimentare i diversi talenti dell’Altro (animale).
Vi troverete a dover scegliere se andare con gli asini verso la collina o tentare il mare, vi scoprirete danzatori mentre camminerete. Preparerete la vostra danza grazie alla collaborazione dei nostri esperti e diventerete scrittori, musicisti e direttori della vostra storia, accompagnati dalla magia dei suoni.
I tempi delle attività dei laboratori vengono articolati in base alle caratteristiche e alle finalità del gruppo o del singolo.
A partire dal mese di febbraio, su prenotazione, verranno svolti laboratori esperienziali a cadenza settimanale. E’ possibile chiedere maggiori informazioni e prenotare subito con il link Contatti.