Uno dei principali obiettivi della ricerca scientifica è quello di creare nuovi “schemi mentali”, sperimentabili anche empiricamente. Ogni più piccola scoperta è semplicemente la soglia oltre cui fantasia e tecnica, novità e tradizione, sorpresa e procedure standardizzate, si mixano per fornire elementi di riflessione particolari e generali. Dalla ricerca di base, però, si arriva al farmaco.
E noi, cosa facciamo? A chi proponiamo i nostri “farmaci relazionali”?
Facciamo zooantropologia. Facciamo Donkey’s Coaching. Dalla referenza dialogica con l’animale azzardiamo psicologie sociali intraspecifiche ed interspecifiche. Dalla ricerca teorica e filosofica sprofondiamo nella conoscenza pratica. Dopo la conoscenza reale costruiamo reports a canone. Dopo la condivisione dei reports creiamo dei diagrammi di flusso. Dopo i diagrammi di flusso torniamo alle attività referenziali dialogiche. Ci spostiamo attraverso gli autori classici, procediamo indietro e in avanti con le ipotesi, correggiamo il tiro quando l’afflato antropocentrico ci prende. Rianalizziamo le inferenze, sottraiamo le deduzioni antropomorfe, diamo spazio alle abduzioni, ci spingiamo verso la soglia delle differenze: cogliamo le “epifanie animali”…
Stiamo mettendo in circolo le nostre risorse. Intrisi di oggi e di ieri, sperimentiamo nuove collaborazioni, rinvigoriamo la nostra mission e approfondiamo singole tematiche.
Lei ci pone molte domande, sfuggire ai suoi occhi indagativi non è cosa semplice. Lei sta svolgendo un Dottorato di Ricerca, e noi cerchiamo di dare il nostro contributo.
Che ne dite, ce la faremo? ;)